Recensione Cheap Wine "Beggar Town Tour" Napoli Archivio Storico 18.12.2014

Napoli è la città più a sud toccata dal Beggar Town Tour dei Cheap Wine, che ritornano per la seconda volta all'Archivio Storico, un bellissimo locale ma con una sala per concerti un po' troppo piccola per accogliere il pubblico di veri appassionati che ha raccolto l'invito di Massimo  Massimi, curatore degli eventi rock del locale partenopeo.
Foto Eliseno Sposato
La location angusta non ha per nulla inficiato la resa sonora del concerto ed ha reso tutto molto più intimo abbattendo la distanza tra pubblico e band, creando un'atmosfera molto suggestiva con la penombra creata dagli enormi lampadari, ingabbiati in alcune voliere che amplificano l'effetto retrò della sala ricca di quadri alle pareti che raccontano la storia dell'Italia meridionale, ma soprattutto consentono di concentrarsi solo sulla musica. La band si sente a casa, anche per la presenza inaspettata di amici di vecchia data ma non solo, ed è pronta dare tutto non appena partono le prime note di "Fog on the Highway"  brano di apertura del nuovo album che naturalmente costituisce l'asse portante del set. L'anima blues di Beggar Town viene subito messa a nudo da "Muddy Hopes", mentre sui registri lenti di "Destination Nowhere" si riescono a cogliere i registri armonici creati dalle  tastiere di Alessio Raffaelli e dalle eleganti linee di basso ricamate da Andrea Giaro per nulla sovrastate dagli assoli di Michele Diamantini. A seguire una stupenda versione di "Behind the Bars" che sfiora i dieci minuti, impreziosita da una dedica da brividi durante la quale Marco Diamantini, spiega come e perché questo brano è tornato in scaletta nei concerti. Pur mantenendo la struttura portante, questo brano è rivestito di nuova luce dai fraseggi di Raffaelli e mostra il grado di maturità raggiunto dai Cheap Wine. Ci sarebbe già di che essere soddisfatti e tornare a casa felici, ma siamo solo all'inizio e ci sono molti altri colpi da assestare, a cominciare da "Black Man" uno dei brani nuovi destinati ad entrare nel cuore dei fan e che ha già la statura dell'anthem. Su questo brano si può cogliere l'interpretazione di Alan Giannini, un batterista che non solo sostiene i brani o pesta duro su pelli e piatti, ma che è capace di interpretare ogni passaggio rendendolo elegante o stradaiolo a seconda dei casi.
Foto Eliseno Sposato
Su "Claim the Sun" ci si rende conto come la chitarra di Michele resti sempre il tratto distintivo di una band che è molto di più di una semplice formazione rock. Il passaggio successivo con "Beggar Town" e "Leave Me a Drain" mette in evidenza questo tratto ma quando arriva "The Fairy Has Your Wings" si è portati a riflettere e chiedersi quante siano le anime presenti nella musica dei Cheap Wine. Marco racconta come sia un brano dedicato a Valeria sua compagna per otto anni e poi per altri quattro del suo migliore amico scomparsa di recente, <<ma non è una canzone triste>>. Ma hai voglia dire che non lo sia, visto come spinge giù a scavare sentimenti nel profondo dell'anima. Un brano vissuto da tutto il gruppo con un'intensità fuori dal comune che ne amplifica ogni sfumatura. Asciugate le lacrime del cuore, con "Waiting on the door" si riacquista la leggerezza necessaria per riprendere il ritmo: un singolo che centinaia di gruppi pagherebbero per avere in repertorio. Ancora ricordi da raccontare per introdurre "Keep on Playing" dedicata alla nonna dei fratelli Diamantini che deliziava i concittadini pesaresi con il suono del primo grammofono portato dagli Stati Uniti.
Foto Eliseno Sposato
Siamo quasi al climax del concerto quando i Cheap Wine piazzano un altro dei loro pezzi da novanta. "City Lights" mette un sigillo ad un concerto fuori dal comune dove si tocca con mano la coesione, la bravura e l'anima profondamente rock di una band che se arrivasse dall'estero, sarebbe acclamata da orde di fans, ma che invece resta relegata in un piccolo angolo che viene scoperto come le cose più preziose solo da chi è animato dalla curiosità della ricerca della vera anima del rock'n'roll.  "To Face a New Day" e "Reckless" chiudono alla grande un bellissimo live, ma il pubblico ne vuole ancora e Marco Diamantini e compagni regalano la oramai classica versione di "One More Cup of Coffee", eseguita per la prima volta quest'anno,  e "Set Up a R'nR Band" eseguita con il sorriso stampato sul volto di tutti i musicisti e di un pubblico che tributa la giusta ovazione alla più grande rock band italiana.
Soddisfatti alla fine del concerto
Setlist
1. Fog on the Highway
2. Muddy Hopes
3. Destination Nowhere
4. Behind the Bars
5. Black Man
6. Claim the Sun
7. Beggar Town
8. Leave me a Drain
9. The Fairy Has Your Wings
10. Waiting on the Door
11. Keep on Playing
12. City Lights
13.To Face a New Day
14. Reckless
15. One Cup of Coffee
16. Set Up a R'nR Band






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